S iamo appena entrati ufficialmente in oceano Atlantico, ed è assurdo: il mare è più calmo che in Mediterraneo. Le previsioni ci danno ancora 48 ore scarse per arrivare a Lisbona, non sappiamo “con che salsa saremo conditi”, come dicono i bretoni. Poco vento da davanti o tanto vento da dietro? Spero la seconda ma non sono io a decidere.
L'umore dell'equipaggio è alto. Il passaggio di Gibilterra ci ha molto gasati. La notte scorsa abbiamo fatto parecchie virate io e Berni tanto da far innervosire i due cavernicoli Martina [Martina Orsini, fotografa di bordo, ndr] e Albi, a ogni bordo dovevano riposizionare il letto. Abbiamo virato ogni 30 minuti circa... poverini. Li chiamo “cavernicoli” perché la barca dentro è un po’ una caverna. Abbiamo anche rischiato di finire nelle reti dei pescatori marocchini che non avevano luci di navigazione. Una volta che sono arrivati vicini hanno acceso le luci e abbiamo capito che eravamo tra due barche che stavano salpando una rete. I timoni lunghi di Alla Grande ci hanno permesso una manovra lampo per riuscire ad evitarli.
Per il resto fila tutto liscio e piano piano inizio a pensare a come sarà navigare da solo su questo razzo. Partiti da Genova fare le manovra da solo mi incuteva timore, ora mi sento già molto più rilassato, io e Alla Grande - Pirelli stiamo imparando a conoscerci, chissà cosa avrà da dirmi in queste prime miglia atlantiche!
Per il rito d’iniziazione non abbiamo avuto ancora un’illuminazione, qualche aiuto da casa? Che cosa bisogna fare? E no, non abbiamo bottiglie da sacrificare a divinità alcuna.
Alla Grande!