LA STORIA
Creata nel 1978 da Michel Etevon, si tratta dell’evento di vela d’altura più importante dopo il Vendée Globe. L’antefatto: nel 1976, dopo che il francese Eric Tabarly vinse la OSTAR, la celebre transatlantica in solitario che collega Gran Bretagna e Stati Uniti, gli inglesi decisero di limitare le dimensioni delle imbarcazioni a 56 piedi (17 metri), estromettendo di fatto dalla partecipazione i più famosi velisti francesi dell’epoca. Gli organizzatori della Route du Rhum fecero l’opposto: la “transat della libertà” ammette al via velisti professionisti e dilettanti che coronano il sogno di una vita. Anticipata da un’intera settimana di festeggiamenti, la partenza della regata da Saint Malo, che prevede una partecipazione che arriva oggi ai due milioni di presenze, è un vero e proprio spettacolo a cui prendono parte davvero tutti i tipi di barche oceaniche: dai giganteschi e ipertecnologici trimarani Ultim a imbarcazioni amatoriali della classe Rhum. La regata è stata intrapresa da vari navigatori italiani anche se non numerosissimi: Paolo Martinoni (1978), Simone Bianchetti (1998, Classe Orma 60 piedi), Giovanni Soldini (2002, Classe Orma 60 piedi), Andrea Mura (2010, Class Rhum), Giancarlo Pedote (2014, Class40), Andrea Fantini (2018, Class40) e Andrea Mura (2018, Classe Rhum), ma non è mai stata vinta da nessun navigatore italiano prima d’ora, se si esclude Andrea Mura che ha vinto nella classe amatoriale nel 2010.
La Route du Rhum nella storia
(Francis Joyon su IDEC Sport nel 2018)
(2010 in classe amatoriale Rhum Mono)
Florence Arthaud (1990)
IL PERCORSO
Passaggio obbligato per i solitari, la Route du Rhum è lunga 3.542 miglia nautiche (6560 km). La partenza - prevista sempre tra fine ottobre e inizio novembre – è caratterizzata, specialmente nella parte iniziale del viaggio, da un tratto di mare molto impegnativo da attraversare. In questo periodo dell’anno, infatti, le grandi depressioni del Nord Atlantico portano forti venti contrari da Sud Ovest che possono provocare onde alte fino a una decina di metri. Per tale ragione l’uscita della Manica e la discesa nel Golfo di Biscaglia sono notoriamente piene d’insidie. C’è poi c’è da gestire l'Anticiclone delle Azzorre: lo skipper ha due possibilità, passarlo da Est o superarlo da Nord, cercando in tutte e due i casi di evitare le bonacce. Per finire il delicato atterraggio in Guadalupa che può essere fatto da Nord o da Sud, a seconda di come è posizionato l'Aliseo.
LE CLASSI
Cinque classe veliche partecipano alla Route du Rhum: Ultime (i multiscafi di 60 piedi o più), Multi50 (multiscafi di 50 piedi), IMOCA 60 (monoscafi di 60 piedi), Class40 (monoscafi di 40 piedi) e Rhum (tutti gli altri monoscafi e multiscafi che non rientrano nelle altre categorie, con una lunghezza compresa tra i 39 e i 59 piedi). Mentre i primi impiegano circa 7 giorni per solcare l’oceano, per i Class 40 la navigazione dura circa due settimane. Il record di percorrenza è di 7 giorni 14 ore 21 minuti 47 secondi, detenuto da Francis Joyon e ottenuto solcando l'oceano sul suo Ultime IDEC Sport nel 2018. In questa dodicesima edizione la Class40 è la classe velica più numerosa con 55 barche.
LA CLASS40
Nata nel 2004 la Class40 è una classe di barche di 40 piedi (12,91 metri). I Class40 hanno riscosso fin dall’inizio molto successo tra i velisti e i progettisti, per il buon compromesso tra costi e performance che rappresentano. Dopo una prima fase più “dilettantesca”, negli ultimi 10 anni la classe si è professionalizzata e oggi ha raggiunto un notevole successo. Gli italiani si sono sempre confrontati con questa classe ed è rimasta storica la vittoria della Route du Café di Giovanni Soldini e Pietro D’Ali nel 2007 su un Class40 disegnato da Guillaume Verdier. In Francia il Class 40 sta vivendo un vero e proprio momento d’oro e sono tanti gli yacht designer che si contendono il podio: Guillaume Verdier, guru indiscusso che ha disegnato barche che hanno vinto Vendée e Coppa America; Sam Manuard, altro designer che ha progettato i Class40 Mac4 e Mac5; Marc Lombard artefice del Claq 40; David Raison, l’architetto che ha disegnato la barca scow di Ian Lipisnki che nel 2018 ha vinto la Route du Rhum e distrutto il record di velocità sulle 24 ore. Alla Grande Pirelli è il primo Class40 disegnato da un ingegnere nautico italiano, Gianluca Guelfi.